[10] Tsitsipas b. F. Cerundolo 6-7(1) 6-4 6-2
Stefanos Tsitsipas mantiene vive la possibilità di guadagnarsi un posto a Torino battendo in rimonta il n. 29 ATP Francisco Cerundolo, già sconfitto a Basilea la settimana scorsa. Rispetto a quella sfida, terminata al tie-break del terzo, questa è stata relativamente più semplice per il n. 11 del ranking che, ceduto il primo parziale, ha preso viepiù saldamente il controllo della situazione.
6-7(1) 6-4 6-2 il risultato finale giunto dopo 2 ore e venti minuti, aiutato anche dal dritto argentino che sempre meno trovava il campo. Bene quel 3 su 3 sulla palle break salvate, meno su quelle a disposizione, 3 su 11, comunque sufficienti a garantirgli due set senza patemi. Un passo avanti nella Race soffiando l’11° posto a un Paul subito eliminato, a meno 555 punti dall’ottava piazza di Rublev, in attesa però anche dei risultati di Dimitrov e De minaur.
Primo set – Cerundolo con qualcosa in più deve aspettare il tie-break
Stefanos ha avuto una buona stagione sul rosso, ma ma è arrivato a Parigi con un bilancio di 20-15 fuori della superficie prediletta e già fatica a uscire dal terzo game, trova una buona prima sul 30-40, poi ne mette tre di fila dal vantaggio esterno. Non che Francisco sia un amante delle superfici rapide, ma indoor ha ottimi numeri (anche se pochi) e intanto procede sicuro in battuta. Tsitsipas mette il 73% di prime, percentuale che lo mette al riparo da quel 50% con la seconda, e siamo 5 pari.
Un errore di dritto e un doppio fallo significano deuce, una scelta sbagliata ed è palla break: warning per violazione di tempo, la prima non entra, ma la seconda precisissima alla T non torna indietro. Stef si dà una racchettata sul ginocchio – non alla Rublev, con il tappo e soprattutto involontaria –, poi si assicura almeno il tie-break. Cerundolo trema un po’, dritto in entrata in rete e a rete non chiude una palla facile, ma l’avversario si deve accontentare di essere arrivato per una volta a “40” in risposta.
Nel tie-break si cambia campo sul 5-1 Francisco in virtù di due bimani vincenti, pesantissimo soprattutto il primo, un passante su palla comoda per il dritto greco; Tsitsipas lo considera perso ed è 7-1. Dieci gratuiti per il rovescio monomane, zero per il bimane di Cerundolo, superiore quanto basta negli scambi brevi, quelli che avevano determinato l’andamento del loro duello svizzero.
Secondo set – Tsitsipas più centrato, poco chirurgico ma superiore
Entra il fisio, MTO rapissimo per spruzzare un po’ di ghiaccio o quello che è sul ginocchio ateniese e si può riprendere. L’ex numero 3 del mondo parte carico e guadagna il 15-40, cancellato da due prime sulle quali spreca altrettanti challenge. L’occasione tocca allora al classe 1998 di Buenos Aires, 0-30, ma affossa il dritto da spingere su uno dei soliti slice svolazzanti e cede la battuta al game successivo con seconda nastro-fuori sulla palla break. Tsitsipas consolida, 3-1, e al settimo gioco approfitta di qualche seconda per muovere l’avversario creandosi l’opportunità del doppio vantaggio, ma Cerundolo ritrova (più o meno) il dritto.
La superiorità di Stef è evidente in questa fase, però manca la concretezza e se ne vanno tre set point consecutivi in risposta, rimandando tutto al game di battuta sul 5-4. Conferma senza esitazioni, Tsitsipas, e si va al terzo. Ancora 10 errori di rovescio per lui e la differenza in questo parziale è da imputare al dritto argentino.
Terzo set – Cerundolo sparisce insieme alla prima battuta
Francisco gioca quasi senza prima di servizio, sbaglia tanto e con tutti i colpi e va sotto al terzo gioco. La situazione non cambia, cinque game di fila per Tsitsipas, che chiude 6-2 e avanza ai quarti in attesa dell’esito del match tra Zverev e Fils.
K. Khachanov A. Popyrin 7-6(5) 6-4
Il campione del 2018 Karen Khachanov e recentissimo finalista di Vienna supera in due set il n. 24 Alexei Popyrin, 7-6(5) 6-4 in poco meno di due ore. 24-23 il bilancio vincenti/unforced di Khachanov, 29-34 per Popyrin, con il primo superiore non solo negli scambi brevi ma anche in quelli oltre gli otto colpi (11-4). Una vittoria che ancora non basta per il rientro in quella top 20 che manca da maggio e che per adesso rimane a un solo passo.
Quattro break nei primi cinque giochi, tra poche prime ed errori evidenti. I turni di battuta si stabilizzano, anche se un errore al volo a campo aperto costringe Alexei ad affrontare un set point sul 4-5, comunque ben salvato dal dritto non comodissimo dopo il servizio. Si arriva così al tie-break deciso già al secondo punto con una sciocchezza australiana – smorzata-assist in uno scambio in comando – e Khachanov che tiene fino al 7-5.
Nel secondo set, tutto tranquillo fino al 4 pari, quando Popyrin concede, non riesce a togliere tempo al dritto macchinoso dell’avversario, al volo sbaglia male (l’altro sembra invece aver paura della rete) e capitola alla quinta palla break sul passantone destro di Karen. Khachanov parte con due ace e chiude con il rovescio vincente, raggiungendo i quarti in attesa del vincente tra Dimitrov e Rinderknech.
[3] Zverev b. A. Fils 6-4 3-6 6-3
La gran lotta tra Alexander Zverev e il ventenne francese n. 20 ATP Arthur Fils si conclude con la vittoria del numero 3 del mondo per 6-4 3-6 6-3 dopo due ore e otto minuti. Metà dei servizi di Zverev non sono tornati indietro, ma per il resto Fils è stato più propenso a prendere l’iniziativa, commettendo però troppi errori, come troppo risicato è stato il suo margine quando lo scambio superava i quattro colpi.
Sascha ancora non pare essersi ripreso dalla sconfitta con Fritz allo US Open e alcuni errori di rovescio su punti pesanti contro il francese ce l’hanno ricordata. Dopo gli ottavi a Shanghai sconfitto da Goffin e i quarti a Vienna battuto da Musetti, Zverev è venuto comunque a capo di un match complicato. Se la vittoria di mercoledì lo aveva portato ad arrivare almeno agli ottavi in ogni “1000” della stagione, adesso dovrà cercare un secondo acuto dopo il successo agli Internazionali d’Italia, finora unico titolo del 2024. Ai quarti c’è Stefanos Tsitsipas, che lo ha battuto 10 volte su 15.
Primo set – Zverev si fa bastare un break
Sascha sceglie di rispondere e al secondo gioco, dopo essersi fatto sorprendere a rete e sbagliato un rovescio in palleggio, deve ricorrere al prima di servizio per annullare una palla break che rimarrà la sola del parziale.
Al nono gioco, però, la prima francese si fa attendere, anche una seconda va fuori bersaglio e, se non è fortunato nel “quasi ace” sulla seconda palla break (fuori di millimetri), non tiene mai il palleggio e Zverev sorpassa. Il turno decisivo passa per il 15-30, niente che tre servizi unreturned non possano risolvere, 6-4. Escludendo i servizi, 1 vincente e 11 gratuiti per il n. 3 del mondo (0-7 dal lato del dritto), 3-11 per Fils (1-6).
Secondo set – Premiata l’aggressività di Fils
Arthur rischia di far scappare l’avversario nei suoi due turni di battuta iniziali, ma rimedia rispettivamente con una prima vincente e uno scambio vinto sulla diagonale sinistra. Due errori bimani per Sascha aprono il quarto gioco, poi i suoi classici da tensioni – doppio fallo e dritto accortocciato – e Fils brekka. La conferma dello strappo passa per un vantaggio esterno da rimediare con la seconda, ma nel confronto tra rovesci il francese ha la meglio e può salire 4-1. Zverev gli rimane incollato, Fils non tira indietro il braccio neanche sul 5-3, anzi, parte sempre aggressivo e porta il duello al terzo.
Terzo set – “Arbitro cieco”, Fils stecca, Zverev vince
Al terzo gioco, sul 15-30, dalla sedia Messina chiama fuori una prima di Fils che hawk-eye dà poi buona di una spanna, tra l’incredulità dei giocatori per l’errore arbitrale. Chiamata ininfluente per il francese che nella ripetizione ottiene il punto diretto, ma Zverev si prende i due successivi “15” e va 3-1. “You are so blind, man, wake up a little bit” dice Fils all’arbitro, ma lo stesso giocatore non doveva avere gli occhi apertissimi se sull’ultimo punto ha colpito la palla con il telaio mandandola altrove.
Senza chance per chi risponde, si arriva a 5-3 e servizio Sascha, chiaramente l’Accor Arena è una bolgia. Fils risponde a un paio di prime tedesche, vince tre punti sulla diagonale sinistra che significano 15-40 e cori sugli spalti. Servizio e rovescio al volo vincente, errore francese con il dritto in entrata su palleggio avversario tremebondo ed è parità. Fils, più coraggioso, si guadagna una palla da attaccare, ma la stecca, match point. Svanisce sulle remate di Sascha, altro vantaggio esterno ma servizio e dritto bastano; finalmente Zverev fa qualcosa e poi chiude con il servizio che forza l’errore e raggiunge ai quarti Tsitsipas.
J. Thompson b. [WC] A. Mannarino 7-5 7-6(5) (di Pietro Sanò)
L’australiano riprende esattamente da dove aveva lasciato, insistendo su un tennis offensivo e propositivo intravisto al secondo turno contro Casper Ruud. Totalmente in balia Adrian Mannarino, poco dinamico e probabilmente provato dal match vinto contro il giovane bergs. Comanda Thompson, indisturbato dalla timida palla del francese, che cede il servizio nei primi scordi dell’incontro. Il numero 28 del mondo, dominatore incontrastato del primo parziale, commette un enorme passo falso al momento di chiudere il set, e Mannarino, quasi casualmente, si ritrova in corsa. Parità destinata a durare soltanto per una manciata di minuti, a causa della discontinuità del beniamino di casa, che subisce ancora un break e cede il primo parziale per 7-5.
La curva mancina del francese inizia ad infastidire Thompson, il quale commette l’errore di abbassare vertiginosamente la velocità di palla, accontentando Mannarino, che va a nozze con i blandi ritmi. I colpi da fondo dell’australiano smettono di essere imprevedibili e il trentaseienne si ritrova dinanzi a due set point, divorati a causa delle scelte poco aggressive in fase di attacco. Molto più coraggioso, invece, Thompson, che lavora ai fianchi l’avversario e rimette in discussione il set, rimandando tutto al tiebreak. Mannarino continua a non affondare i colpi, continuando a sprecare nitide occasioni. È infine l’australiano a portare a casa l’incontro, chiuso al tiebreak del secondo set col punteggio di 7-5.
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Autor: Michelangelo Sottili