ATP Vienna, Musetti: “Zverev in difficoltà sulle mie variazioni”

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Al termine del match contro Alexander Zverev, Lorenzo Musetti si è presentato in sala stampa, ovviamente felice del risultato raggiunto oggi.

DOMANDA: Lorenzo, un rapido riassunto. Grande rimonta oggi. Devi essere molto contento di essere in semifinale qui a Vienna.

Musetti: Eh, sì, assolutamente. È la mia prima volta che vinco sul campo centrale qui. Questa è la terza volta che vengo qui e sicuramente non mi sono mai sentito così a mio agio con le condizioni, con la forma in cui mi trovo. La vittoria di oggi è importante in un momento cruciale della mia carriera e della mia stagione. Quindi sono davvero felice e orgoglioso di ciò che ho raggiunto oggi.

DOMANDA: Non è la prima volta che batti Zverev, il fatto di averlo già battuto alle Olimpiadi è stato un vantaggio, anche se le condizioni qua sono diverse?

Musetti: Eh, sì e no. Ovviamente sentivo che il mio gioco poteva metterlo in difficoltà, come penso di aver fatto oggi, soprattutto alla fine. Ma, come hai detto, le condizioni sono completamente diverse. Alle Olimpiadi eravamo all’aperto sulla terra battuta e qui siamo al coperto dove probabilmente Sascha può esprimere al meglio la sua energia, credo. Ma penso che le variazioni nel mio gioco possano metterlo un po’ in difficoltà, e penso che oggi le ho utilizzate molto bene, soprattutto nel break all’inizio del secondo set. Quello secondo me è stato un momento importante, dato che finora nessuno gli aveva strappato il servizio in questo torneo. Lui stava servendo con molta fiducia e ovviamente aveva sempre una percentuale alta di prime. E credo che a un certo punto sia uscito un po’ dalla sua zona di comfort. Per fortuna ho colto l’occasione e probabilmente è stato uno dei momenti chiave del match.

DOMANDA: Cosa porterai o cosa puoi portare dalla partita di oggi nella semifinale contro Draper?

Musetti: La fiducia che una partita come questa può dare, sicuramente un’indicazione per domani. E penso che anche domani sarà una partita in cui, in risposta, sarà dura. Il servizio mancino di Jack è molto complicato da affrontare. Spero sarà come oggi, mi sono sentito molto bene in risposta, anche quando Sascha serviva molto bene. Sentivo sempre di essere lì. Quindi sicuramente spero che domani sarà lo stesso o, auspicabilmente, anche meglio.

DOMANDA: Quali sono i vantaggi di giocare il rovescio a una mano e perché? E quando hai deciso di giocarlo in questo modo?

Ho sempre giocato il rovescio a una mano sin da quando ero bambino e ovviamente penso che i vantaggi siano che probabilmente puoi avere più sensibilità su slice, drop shot, diciamo, sul lato del tocco nel gioco. Ma ci sono anche, direi, svantaggi in questa era moderna, perché come ho menzionato, probabilmente è più facile rispondere con il rovescio a due mani. È più facile, credo, coprire il campo con il rovescio a due mani perché hai più supporto sul braccio e penso che specialmente i top player come, per esempio, Sascha, Sinner o Alcaraz lo usino davvero bene e penso che abbiano costruito una carriera su quello. Io quando sono in recupero invece devo usare lo slice. Quindi probabilmente questi sono i maggiori svantaggi che abbiamo. Ma io sono contento del rovescio a una mano e continuerò a usarlo. Penso che probabilmente sia il mio colpo più naturale e ovviamente ci sono svantaggi, ma ci sono molti vantaggi nel mio gioco, quindi sicuramente sì, continuerò a rimanere con il rovescio a una mano.

DOMANDA: una domanda sulla Coppa Davis. Hai rinunciato a settembre. Quali sono i tuoi piani ora per le finali?

Musetti: Se sarò convocato, ovviamente vorrei andare. Ma sono sicuro che in ogni caso abbiamo una grande squadra. Abbiamo il miglior giocatore del mondo ora, e penso che il capitano non sia in una posizione facile per scegliere chi portare. Probabilmente abbiamo una delle migliori squadre.

DOMANDA UBITENNIS: Domanda a bruciapelo: miglior vittoria della carriera indoor?

Musetti: In termini di pesantezza del risultato e di qualità dell’avversario direi di sì, anche se all’inizio non mi sono piaciuto, non sono riuscito a esprimere il mio miglior tennis, ero un po’ falloso, però sono andato in crescendo e verso la fine credo di aver giocato un ottimo tennis. Fra l’altro contro Sascha che nelle partite precedenti non era mai stato breakkato e aveva delle buone sensazioni.

DOMANDA UBITENNIS: A metà del secondo set c’è stato un momento in cui hai fatto i fuochi d’artificio, poi però Sascha è stato bravo a rientrare e a metterti pressione; nell’undicesimo game hai recuperato una situazione disperata da 0-40 dimostrando grande solidità mentale. Possiamo dire che sotto questo profilo mentale hai fatto passi da gigante?

Musetti: Condivido, ma per vincere una partita del genere si attraversano per forza delle situazioni difficili. Il modo in cui ho affrontato queste situazioni è forse uno dei motivi per cui non ero riuscito a fare quel salto di qualità che potevo e dovevo fare. Oggi ho avuto un ottimo atteggiamento, non ho mollato e infatti nel secondo set ho reagito e breakkato subito. Il fatto di essere stato lì mentalmente mi ha permesso di avere una chance per andare al terzo. C’è stato sicuramente un grosso cambiamento rispetto al Lorenzo precedente.

DOMANDA UBITENNIS: Qui eravamo a Vienna e nonostante questo molti facevano il tifo per te nonostante Zverev sia uno dei favoriti del pubblico e abbia già vinto nel 2021 questo torneo. La sensazione è che tu sia uno dei pochi giocatori che ancora fa vedere delle cose che non si vedono più. A livello di tifo è una cosa che percepisci anche tu o forse sono io che sono troppo di parte?

Musetti: Devo dire che mi è piaciuto molto giocare sul centrale qua a Vienna; anche le volte che ho perso si respirava sempre una grande energia, l’arena era sempre piena e c’era sempre tanto pubblico di appassionati; è un torneo storico e il fatto di aver mostrato il mio miglior tennis credo abbia emozionato il pubblico e toccato anche le corde di quei fan di uno stile di gioco più retrò; insomma sono contento di aver avuto sul finale il pubblico dalla mia parte ed è un riconoscimento che mi ha fatto molto piacere.

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Autor: Federico Bertelli