Vacek, coach Machac: “Quest’anno Sinner è stato il migliore. Come si batte Jannik? Non è facile…” [ESCLUSIVA]

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In vista della partita di domani con Dimitrov, che si annuncia molto stuzzicante, abbiamo raccolto durante la seduta di allenamento qualche commento da Daniel Vacek, ex giocatore di buon livello della scuola ceca e ora mentore e coach di Tomas Machac. Il ragazzo cecoslovacco è in grande ascesa e non ci sarebbe niente di scandaloso se fosse fra i candidati al premio di most improved player of the year.

DOMANDA UBITENNIS: Siamo qui con Daniel Vacek. Siamo davvero grati Daniel per il tuo tempo, vorrei farti alcune domande sull’anno straordinario di Tomas. Fermiamoci un attimo. Circa un anno fa era intorno al numero 100 del mondo. Ora è 27, se ricordo bene. Qual è, secondo te, la ragione di questo grande salto?

Vacek: “Penso che Tomas abbia fatto un grande miglioramento nel suo gioco complessivo. Ha iniziato a credere di più in sé stesso. Devo dire che tre anni fa era già sulla strada per entrare nella top 100, ma sfortunatamente si è fatto male, quindi non ha potuto giocare per quattro mesi. L’anno successivo, poi, si è strappato un legamento nel petto, quindi di nuovo non ha potuto giocare per altri quattro mesi. In un certo senso, ha perso due anni, due stagioni. Quindi gli ci è voluto un po’ più di tempo per mettere insieme il suo gioco e in realtà abbiamo avuto il primo anno completo solo l’anno scorso, che è stato fantastico. Ha iniziato a giocare molto bene”.

DOMANDA UBITENNIS: E da un punto di vista mentale e tecnico, quali pensi siano i suoi punti di forza e le sue debolezze?

Vacek: “Penso che abbia migliorato molto la sua condizione fisica e, siccome ora si sente molto più forte, ovviamente la sua fiducia nel gioco è aumentata. È in grado di costruire i punti e prepararsi per il successivo molto meglio rispetto al passato. E penso che questa sia la differenza più grande”.

DOMANDA UBITENNIS: Parlando delle ultime partite, ad esempio contro Alcaraz, forse è stata la sua più grande vittoria in carriera, e anche il suo dritto è stato incredibile. Riguardo a questa vittoria, quanto gli ha dato fiducia e quanto il suo dritto è stato decisivo quel giorno?

Vacek:Penso che per lui abbia fatto una grande differenza, perché ora crede di poter battere chiunque. Ovviamente le partite sono estremamente equilibrate, si giocano su uno o due punti e hai bisogno di un po’ di fortuna dalla tua parte quando giochi contro i migliori. Perché c’è una ragione se quei giocatori sono lì, sono davvero bravi. E Carlos, per me, è uno dei migliori, uno dei due migliori giocatori insieme a Jannik. Spero che questa vittoria gli dia la fiducia e lo slancio di cui ha bisogno, affinché diventi solido come quei giocatori, perché, ancora, quei giocatori sono molto più solidi complessivamente. Giocano ogni torneo allo stesso livello, il che è incredibile, anche considerando la loro giovane età, perché sono più giovani di Thomas. Penso che possiamo imparare molto da loro, e spero che gli dia tutto ciò di cui ha bisogno per il futuro.

DOMANDA UBITENNIS: Quest’anno Thomas ha giocato diverse volte contro Jannik Sinner, forse sulla superficie peggiore possibile per affrontare Jannik. Cosa ti ha impressionato di più?

Come si batte Sinner? Eh, non è facile…

Daniel Vacek, coach di Thomas Machac

Vacek: Penso che Jannik sia molto difficile da affrontare su qualsiasi superficie. Per me, quest’anno è di gran lunga il miglior giocatore. È incredibilmente solido, ed è molto, molto difficile metterlo sotto pressione. Il suo servizio, la sua risposta, i suoi colpi da fondo campo sono incredibilmente solidi, e per essere un ragazzo alto, si muove estremamente bene. E questo fa una grande differenza”.

DOMANDA UBITENNIS: In un certo senso, preparare una partita contro Sinner non è facile, non ha vere debolezze nel suo gioco. Come prepari una partita contro di lui da un punto di vista tecnico?

Vacek: Non è facile, non è facile (sorridendo e allargando le braccia, ndr). Devi inventarti un gioco molto speciale e devi giocare in modo incredibilmente solido. Devi provare a spezzare il suo ritmo e metterlo sotto pressione, il che non è affatto semplice.

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Autor: Federico Bertelli