Jannik Sinner: “Sono arrivato dove ho sempre sognato, giocherò per altri 15 anni”

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Jannik Sinner è pronto per il rush finale di questa incredibile stagione che lo ha visto protagonista sin dall’inizio con la vittoria dell’Australian Open, per poi passare allo US Open e la vittoria di tre titoli Masters1000. Il tutto consacrato dall’ascesa fino alla prima posizione del ranking ATP (primo italiano di sempre a riuscirci).

Adesso mancano le ultime fasi: Parigi, le ATP Finals di Torino e infine la Coppa Davis. Il numero 1 al mondo è stato intervistato dal direttore di Sky Sport, Federico Ferri, in occasione di “Jannik, oltre il tennis”, un appuntamento giunto quest’anno al terzo capitolo. Prima dell’uscita dell’intera intervista, è stata rilasciata qualche anticipazione. Tra i temi trattati dal direttore, ci sono quelli che riguardano la sua professionalità e di come la sua vita sia cambiata, diventando a tutti gli effetti un professionista.

Come persona non sono mai cambiato, il successo non mi ha mai cambiato e non ha cambiato come tratto le persone davanti a me, quelle che incontro. Quello che cambia è che ho un po’ meno tempo libero. Perché io sono una persona che dedica tutto il suo tempo al lavoro. Quindi dipende da me, se domani voglio andare a casa posso farlo, ma non voglio perché la mia carriera è iniziata quando a 1 anni e mezzo sono andato via. Ora ho 23 anni e sono arrivato al punto che ho sempre sognato, di diventare il numero uno“.

Il rapporto a casa non è cambiato, sebbene abbia deciso di inseguire il suo sogno fin da quando era solo un ragazzino. E anche le rinunce sono state tante, ma per arrivare a un obiettivo così grande bisogna fare una scelta. “Forse vado a casa tre-quattro volte l’anno, ma soltanto per vedere i miei genitori e i miei nonni. Con i nonni non sai mai come va a finire. Quando vedo le montagne, le strade che conosco, le piste, qualsiasi cosa, mi sento a casa. Perché lì mi sento libero, tutte le persone che mi conoscono non per quello che sono adesso ma per quello che ero prima“.

La carriera di Sinner possiamo dire che sia soltanto all’inizio e c’è un roseo futuro davanti a lui. Il numero 1 al mondo ha parlato delle sue prospettive, mettendo un punto sulla sua carriera. “È proprio adesso che uno deve continuare a lavorare e migliorare perché ci sono tutti i giocatori che ti vogliono inseguire. Giocherò per altri 15 anni, speriamo che il fisico tenga. Si pensa che 15 anni siano lunghi, ma non è così perché per esempio sono arrivato qui nello stesso hotel e nella stessa camera e ho detto tra me e me “quest’anno è passato davvero velocemente“.

Sinner ha raccontato qualche aneddoto di quando era piccolo, spiegando anche il suo legame con la sua terra. “Quando ero a Sesto sono passato a casa di un vicino. Quando eravamo piccoli con i miei amici andavamo lì a suonare e correvamo via, ma un giorno ci ha beccato. Questo signore che ormai ha 85 anni mi ha detto “mi ricordo ancora di quando venivate a suonare“. Sono proprio queste le cose belle che mi danno la forza per continuare. Ci vuole poco per me, due giorni e sono di nuovo al 100% e posso lavorare di nuovo“.

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Autor: lorenzocelenza